La paternità della definizione Industria 4.0 viene attribuita a Henning Kagermann, Wolf-Dieter Lukas e Wolfgang Wahlster che lo impiegarono per la prima volta in una comunicazione, tenuta alla Fiera di Hannover del 2011, in cui preannunciarono lo Zukunftsprojekt Industrie 4.0. Il concetto di quarta rivoluzione industriale ruota intorno all’idea di interconnettere macchine, processi e sistemi per ottimizzare le prestazioni di produzione.
10 anni dopo, la Commissione europea fa un altro passo in avanti, pubblicando un documento intitolato “Industry 5.0 Towards a sustainable, human-centric and resilient European industry”. Nell’introduzione, scritta da Marija Gabriel (Commissario europeo per l'istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù) si spiega come il termine industria 5.0 sia complementare a industria 4.0. Questo nuovo modello di sviluppo è più sostenibile, umano-centrico e resiliente. Il fine ultimo sarà quello di avere robot cognitivi che supportano (e non sostituiscono) l’uomo oltre a prodotti sempre più personalizzati e qualitativamente più elevati.
Ieri si è conclusa a Parma la fiera SPS durante il quale è stato presentato RoBee, il cobot (collaborative-robot) made in Italy, progettato appositamente per l'industria 5.0, a supporto delle persone nei lavori usuranti e pericolosi per la salute fisica e psicologica. RoBee era già stato ultimato nel 2021 tuttavia, mancavano le certificazioni necessarie per poterlo rendere effettivamente operativo. Al momento i settori che ne beneficeranno di più saranno quello industriale e quello medico-sanitario, un ambiente quest'ultimo in cui mansioni pericolose e rapporti umani sono strettamente legati. Il layout umanoide è stato pensato proprio per facilitare l'interazione tra uomo e macchina. Le possibilità di utilizzo di Robee sono molteplici tanto da portare l’azienda produttrice a cercare professionisti per un ampliamento del team di sviluppo.
Di fronte a questi eventi viene naturale farsi qualche domanda sulla situazione reale delle PMI italiane.
Molte imprese oggi sono ancora impegnate nell'implementazione di nuove tecnologie per migliorare l'efficienza e la produttività - principio guida dell'Industria 4.0 – mentre la prossima fase di industrializzazione è già alle porte. Appare sempre più evidente come l’innovazione digitale non sia ormai solo una scelta strategica di imprenditori illuminati ma un percorso obbligato. Le aziende che non si adegueranno o che lo faranno troppo lentamente, non avranno la forza di restare sul mercato.
L’evoluzione tecnologica è inarrestabile e l'Europa cerca di affrontarla abbracciando i principi di sostenibilità e resilienza, tenendo il focus centrato sul benessere dell’essere umano. Tuttavia, imprenditori e istituzioni politiche dovranno tenere in considerazione diverse criticità.